IT/Prabhupada 0057 - Purificare il Cuore

Revision as of 16:46, 1 October 2018 by Vanibot (talk | contribs) (Vanibot #0023: VideoLocalizer - changed YouTube player to show hard-coded subtitles version)
(diff) ← Older revision | Latest revision (diff) | Newer revision → (diff)


Lecture on SB 6.1.34-39 -- Surat, December 19, 1970

Revatīnandana: Incoraggiamo sempre a cantrare Hare Kṛṣṇa, è così?

Prabhupāda: Sì. Questo è l'unico metodo in questa era cantando Hare Kṛṣṇa il bagaglio di conoscenza viene ripulito e poi si può ricevere la conoscenza spirituale. Senza pulire il cuore è molto difficile capire e quindi ricevere la conoscenza spirituale. Tutti questi procedimenti riformatori -brahmacārī, gṛhastha, vānaprastha- sono semplicemente un metodo di pulizia. E anche la bhakti è un metodo di pulizia, vidhi-bhakti. anche impegnandosi nell'adorazione della Divinità si diventa purificati. tat-paratve. sarvopādhi. E non appena si diventa illuminati o avanzati, si capisce di essere un'eterno servitore di Kṛṣṇa, si diventa purificati. Ci si purifica. sarvopādhi significa non ci si... sarvopādhi. Si cerca di eliminare il proprio upādhi, la propria designazione, quella di "Io sono americano," "Io sono indiano," "Io sono questo," "io sono quello," quindi, in questo modo, quando si diventa completamente liberi da questa concezione corporea dell'esistenza, allora nirmalam. Si diventa nirmala, decontaminati. È da così tanto che questo concetto di vita basato su "Io sono questo," "Io sono quello," continua... sa bhaktaḥ prakṛtaḥ smṛtaḥ (Siediti correttamente, non così) sa bhaktaḥ prakṛtaḥ smṛtaḥ arcāyām eva haraye Anche questa procedura, quando si è impegnati nell'adorazione della Divinità, arcāyāṁ haraye yat-pūjāṁ śraddhāyehate fatta con grande devozione, ma na tad bhakteṣu cānyeṣu, ma fatta senza sentimenti per gli altri o senza conoscere la posizione di un devoto, in questo caso: sa bhaktaḥ prakṛtaḥ smṛtaḥ, si è definiti devoti materialisti. Quindi dobbiamo elevarci dal piano devozionale materiale alla seconda piattaforma, quando si capisce: chi è un devoto, chi è un non-devoto, che cos'è Dio, chi è un ateo. Queste discriminazioni ci sono. Nello stadio di paramahaṁsa non esiste una tale discriminazione. Egli vede tutti impegnati nel servizio al Signore. Lui non invidia nessuno, non discrimina nessuno. Ma questo è un altro stadio. Non dobbiamo imitare o cercare di imitare, ma noi sappiamo che il paramahaṁsa è il più alto stadio di perfezione. Come predicatori dobbiamo sottolinearlo. Proprio come ho detto a questo ragazzo, "siediti in questo modo," ma un paramahaṁsa non lo direbbe. Un paramahaṁsa vede piuttosto che tutto è a posto, lo vede, ma noi non dobbiamo imitare il paramahaṁsa, poiché siamo predicatori, siamo insegnanti, non dobbiamo imitare i paramahaṁsa. Dobbiamo dire le cose corrette, appropriate.

Revatīnandana: Tu devi essere superiore alla fase paramahaṁsa, Prabhupāda.

Prabhupāda: Lo sono meno di te.

Revatīnandana: Sei così meraviglioso. Sei un paramahaṁsa, ma ciò nonostante stai predicando a noi.

Prabhupāda: No, io sono inferiore a te. Io sono il più basso di tutte le creature. Sto semplicemente cercando di eseguire l'ordine del mio maestro spirituale. Questo è tutto. Questa dovrebbe essere l'occupazione di ognuno. Provate a fare del vostro meglio. Fate del vostro meglio per eseguire l'ordine superiore. Questo è il modo più sicuro di progredire. Uno può essere allo stadio più basso, ma se cerca di eseguire il compito che gli è stato affidato, lui è perfetto. Può essere allo stadio più basso, ma poiché sta cercando di eseguire il compito affidatogli, allora lui è perfetto. Questa è la considerazione.