IT/Prabhupada 0621 - Il Movimento per la Coscienza di Krishna Insegna di Sottomettersi all'Autorità

Revision as of 16:54, 28 September 2018 by Vanibot (talk | contribs) (Vanibot #0023: VideoLocalizer - changed YouTube player to show hard-coded subtitles version)
(diff) ← Older revision | Latest revision (diff) | Newer revision → (diff)


Lecture on BG 13.1-2 -- Miami, February 25, 1975

Il nostro Movimento per la Coscienza di Krishna insegna alle persone a diventare sottomessi all'autorità. Questo è l'inizio della conoscenza. Tad viddhi praṇipātena paripraśnena sevayā (BG 4.34). Se volete imparare l'argomento trascendentale che è oltre la portata del vostro pensare, sentire e la volere... Speculazione mentale significa pensare, sentire e volere; la psicologia. Ma tale argomento è oltre il vostro pensiero. Dio, o qualsiasi cosa riguardi Dio, è oltre il limite del nostro pensiero, della speculazione. Per questo dobbiamo imparare in modo sottomesso: tad viddhi praṇipātena; praṇipāta significa sottomissione. Prakṛṣṭa-rūpeṇa nipāta; nipāta significa sottomissione, tad viddhi praṇipātena paripraśnena. Prima di tutto trovate qualcuno a cui potete completamente arrendervi e poi ponete domande sul tema di studio trascendentale.

Arjuna sta eseguendo rigorosamente proprio così. Prima di tutto si è sottomesso a Krishna, śiṣyas te 'haṁ śādhi māṁ prapannam (BG 2.7): "Mio caro Krishna, stiamo parlando amichevolmente, a parità di livello. Tu dici qualcosa e io dico qualcosa. In questo modo potremo semplicemente sprecare il nostro tempo e non si arriverà ad alcuna conclusione. Ora mi sottometto a Te come discepolo. Qualunque cosa dirai l'accetterò." Questa è la prima condizione. Prima di tutto trovate quella persona in cui avete piena fede e che qualunque cosa dirà voi la accetterete. Quello è il guru. Se pensi di sapere meglio del tuo guru, allora non vi è alcuna utilità. Prima di tutto scopri la persona che è meglio di te e poi sottomettiti. Per questo le norme stabiliscono che nessuno dovrebbe accettare ciecamente un guru qualsiasi, e nessuno dovrebbe accettare qualsiasi discepolo ciecamente. Devono relazionarsi almeno per un anno in modo che anche il potenziale discepolo possa capire, se può accettare questa persona come proprio guru e anche il potenziale guru sia in grado di capire se quella persona può diventare suo discepolo. Questa è l'istruzione di Sanātana Gosvāmī nel suo Hari-bhakti-vilāsa.

Così qui Arjuna ha accettato Krishna come suo guru E in modo sottomesso dice: prakṛtiṁ puruṣaṁ caiva (BG 13.1). prakṛti significa natura, e puruṣa significa il fruitore della natura. Proprio come qui in questo mondo materiale, soprattutto nei paesi occidentali, sono molto interessati a far progredire i Paesi sottosviluppati. Questo significa sfruttamento, o diventare puruṣa, beneficiario. Voi americani siete venuti dall'Europa, e ora avete valorizzato tutta l'America con belle città, centri urbani, e il tutto molto ben sviluppato. Questo si chiama sfruttamento delle risorse. Quindi prakṛti è la natura, e noi esseri viventi, in particolare l'essere umano, siamo puruṣa. Ma in realtà non siamo i fruitori. Siamo falsi fruitori. In quel senso noi non siamo fruitori. Supponete di essere americani. Avete sviluppato molto bene questo tratto di terra conosciuto come America. Ma non ne potete godere. Voi pensate di goderne, ma non si può godere. Dopo un po' di tempo sarete cacciati, "Fuori!". Quindi come ne siete i goditori? Potete pensare: "Almeno per 50 o 100 anni ne godrò". Potete dire che ne godete; un presunto godimento. Ma non si può essere goditori permanenti. Questo non è possibile.