IT/Prabhupada 0448 - Dovremmo Prendere Lezioni su Dio dagli Sastra, dal Guru e dal Sadhu: Difference between revisions

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Tutto è lì. janmādy asya yataḥ ([[Vanisource:SB 1.1.1|SB 1.1.1]]), questa è la definizione del Brahman. Qualunque cosa di cui abbiamo esperienza e qualunque cosa di cui non abbiamo esperienza... Non abbiamo esperienza di tutto. Proprio come per Nṛsiṁha-deva; è detto che anche Lakṣmī non aveva mai sperimentato che il Signore potesse diventare mezzo leone, mezzo uomo. Anche Lakṣmī, che dire degli altri. Lakṣmī è compagna costante del Signore. Si dice aṣruta. Che significa? adṛṣṭa. adṛṣṭa aṣruta pūrvatvāt. Si impaurì perché anche lei non aveva mai visto tale forma gigantesca, mezzo leone-mezzo uomo. Dio ha tante forme: advaita acyuta anādi ananta-rūpam (Bs. 5.33). ananta-rūpam, e tuttavia advaita. Nel Bhāgavatam si dice che le incarnazioni di Dio sono esattamente come le onde del fiume, o del mare. Nessuno può contarle. Ti stancherai se vorrai contare il numero delle onde. È impossibile. Quindi le incarnazioni di Dio sono tante quante le onde. Non è possibile contare le onde; quindi non si può capire quante manifestazioni Egli abbia; neanche Lakṣmī, neanche Anantadeva. Quindi la nostra esperienza è molto limitata. Perché dovremmo dire: "Dio non può avere questo, Dio non può avere ..."? Questo è ateismo. Fanno distinzioni. Dicono... Anche nella nostra cosiddetta Ārya-samājī vedica affermano che Dio non può avere altre manifestazioni. Perché? Se Dio è onnipotente, perché non può essere in grado di assumere incarnazioni?
Tutto è lì. janmādy asya yataḥ ([[Vanisource:SB 1.1.1|SB 1.1.1]]), questa è la definizione del Brahman. Qualunque cosa di cui abbiamo esperienza e qualunque cosa di cui non abbiamo esperienza... Non abbiamo esperienza di tutto. Proprio come per Nṛsiṁha-deva; è detto che anche Lakṣmī non aveva mai sperimentato che il Signore potesse diventare mezzo leone, mezzo uomo. Anche Lakṣmī, che dire degli altri. Lakṣmī è compagna costante del Signore. Si dice aṣruta. Che significa? adṛṣṭa. adṛṣṭa aṣruta pūrvatvāt. Si impaurì perché anche lei non aveva mai visto tale forma gigantesca, mezzo leone-mezzo uomo. Dio ha tante forme: advaita acyuta anādi ananta-rūpam (Bs. 5.33). ananta-rūpam, e tuttavia advaita. Nel Bhāgavatam si dice che le incarnazioni di Dio sono esattamente come le onde del fiume, o del mare. Nessuno può contarle. Ti stancherai se vorrai contare il numero delle onde. È impossibile. Quindi le incarnazioni di Dio sono tante quante le onde. Non è possibile contare le onde; quindi non si può capire quante manifestazioni Egli abbia; neanche Lakṣmī, neanche Anantadeva. Quindi la nostra esperienza è molto limitata. Perché dovremmo dire: "Dio non può avere questo, Dio non può avere ..."? Questo è ateismo. Fanno distinzioni. Dicono... Anche nella nostra cosiddetta Ārya-samājī vedica affermano che Dio non può avere altre manifestazioni. Perché? Se Dio è onnipotente, perché non può essere in grado di assumere incarnazioni?


Pertanto non dobbiamo prendere lezioni di Dio da questi mascalzoni. Dovremmo prendere lezioni di Dio dagli śāstra, dal guru e dal sādhu, uno che ha visto Dio, tattva-darśina. tad viddhi praṇipātena paripraśnena sevayā upadekṣyanti tad jñānam ([[Vanisource:BG 4.34|BG 4.34]]). tad jñānam significa conoscenza spirituale. tad-vijñānam.
Pertanto non dobbiamo prendere lezioni di Dio da questi mascalzoni. Dovremmo prendere lezioni di Dio dagli śāstra, dal guru e dal sādhu, uno che ha visto Dio, tattva-darśina. tad viddhi praṇipātena paripraśnena sevayā upadekṣyanti tad jñānam ([[Vanisource:BG 4.34 (1972)|BG 4.34]]). tad jñānam significa conoscenza spirituale. tad-vijñānam.


:tad-vijñānartham sa gurum evābhigacchet
:tad-vijñānartham sa gurum evābhigacchet
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:(MU 1.2.12)
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Quidi tad-vijñānam, non si può immaginare, speculare. Questo non è possibile. Dovete imparare da una persona che è tattva-darśinaḥ, che ha visto Dio. Anche vedendo, non potete...Proprio come Lakṣmīdevi, lei sta vedendo in ogni momento, costantemente, eppure anche lei non lo sa. asruta-purva. adrstāsruta-purva. Quindi tutto ciò che vediamo o che non vediamo, è tutto lì. ahaṁ sarvasya prabhavaḥ ([[Vanisource:BG 10.8|BG 10.8]]). Krishna dice: "Tutto ciò che vedete, qualunque cosa sperimentiate, Io sono l'origine di tutto." Quindi deve esserci la collera. Come puoi dire che "Dio non deve essere arrabbiato. Dio non dovrebbe essere così. Dio non dovrebbe ... "? No, non è affatto così. Questa è la nostra inesperienza.
Quidi tad-vijñānam, non si può immaginare, speculare. Questo non è possibile. Dovete imparare da una persona che è tattva-darśinaḥ, che ha visto Dio. Anche vedendo, non potete...Proprio come Lakṣmīdevi, lei sta vedendo in ogni momento, costantemente, eppure anche lei non lo sa. asruta-purva. adrstāsruta-purva. Quindi tutto ciò che vediamo o che non vediamo, è tutto lì. ahaṁ sarvasya prabhavaḥ ([[Vanisource:BG 10.8 (1972)|BG 10.8]]). Krishna dice: "Tutto ciò che vedete, qualunque cosa sperimentiate, Io sono l'origine di tutto." Quindi deve esserci la collera. Come puoi dire che "Dio non deve essere arrabbiato. Dio non dovrebbe essere così. Dio non dovrebbe ... "? No, non è affatto così. Questa è la nostra inesperienza.
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Latest revision as of 16:25, 28 September 2018



Lecture on SB 7.9.3 -- Mayapur, February 17, 1977

Pradyumna: Traduzione - "In seguito Brahmā richiese a Prahlāda Mahārāja, che stava molto vicino a lui: Mio caro figlio, il Signore Nṛsiṁha-deva è estremamente arrabbiato col tuo demoniaco padre. Ti prego di farti avanti e placare il Signore."

Prabhupāda:

prahrādaṁ preṣayām āsa
brahmāvasthitam antike
tāta praśamayopehi
sva-pitre kupitaṁ prabhum
(SB 7.9.3)

Nṛsiṁha-deva era molto, molto arrabbiato. La categoria di uomini atei che non sanno quale sia la natura del Signore Supremo, diranno: "Perché Dio dovrebbe diventare arrabbiato?" Ma perché Dio non dovrebbe essere arrabbiato? Dio deve avere tutto, altrimenti come sarebbe completo? Pūrṇam. La collera non è che un'altra qualità del sintomo di vita. Il sasso non si arrabbia perché è un sasso. Ma ogni essere vivente si arrabbia. Questa è una qualità. E perché Dio non dovrebbe essere arrabbiato? Immaginano Dio; non hanno alcuna idea effettiva di Dio. Loro immaginano:"Dio deve essere così, Dio deve essere non violento, Dio deve essere molto tranquillo." Perché? Da dove arriva la collera? Viene da Dio. In caso contrario non esisterebbe la collera.

Tutto è lì. janmādy asya yataḥ (SB 1.1.1), questa è la definizione del Brahman. Qualunque cosa di cui abbiamo esperienza e qualunque cosa di cui non abbiamo esperienza... Non abbiamo esperienza di tutto. Proprio come per Nṛsiṁha-deva; è detto che anche Lakṣmī non aveva mai sperimentato che il Signore potesse diventare mezzo leone, mezzo uomo. Anche Lakṣmī, che dire degli altri. Lakṣmī è compagna costante del Signore. Si dice aṣruta. Che significa? adṛṣṭa. adṛṣṭa aṣruta pūrvatvāt. Si impaurì perché anche lei non aveva mai visto tale forma gigantesca, mezzo leone-mezzo uomo. Dio ha tante forme: advaita acyuta anādi ananta-rūpam (Bs. 5.33). ananta-rūpam, e tuttavia advaita. Nel Bhāgavatam si dice che le incarnazioni di Dio sono esattamente come le onde del fiume, o del mare. Nessuno può contarle. Ti stancherai se vorrai contare il numero delle onde. È impossibile. Quindi le incarnazioni di Dio sono tante quante le onde. Non è possibile contare le onde; quindi non si può capire quante manifestazioni Egli abbia; neanche Lakṣmī, neanche Anantadeva. Quindi la nostra esperienza è molto limitata. Perché dovremmo dire: "Dio non può avere questo, Dio non può avere ..."? Questo è ateismo. Fanno distinzioni. Dicono... Anche nella nostra cosiddetta Ārya-samājī vedica affermano che Dio non può avere altre manifestazioni. Perché? Se Dio è onnipotente, perché non può essere in grado di assumere incarnazioni?

Pertanto non dobbiamo prendere lezioni di Dio da questi mascalzoni. Dovremmo prendere lezioni di Dio dagli śāstra, dal guru e dal sādhu, uno che ha visto Dio, tattva-darśina. tad viddhi praṇipātena paripraśnena sevayā upadekṣyanti tad jñānam (BG 4.34). tad jñānam significa conoscenza spirituale. tad-vijñānam.

tad-vijñānartham sa gurum evābhigacchet
samit-pāṇiḥ śrotriyaṁ brahma-niṣṭham
(MU 1.2.12)

Quidi tad-vijñānam, non si può immaginare, speculare. Questo non è possibile. Dovete imparare da una persona che è tattva-darśinaḥ, che ha visto Dio. Anche vedendo, non potete...Proprio come Lakṣmīdevi, lei sta vedendo in ogni momento, costantemente, eppure anche lei non lo sa. asruta-purva. adrstāsruta-purva. Quindi tutto ciò che vediamo o che non vediamo, è tutto lì. ahaṁ sarvasya prabhavaḥ (BG 10.8). Krishna dice: "Tutto ciò che vedete, qualunque cosa sperimentiate, Io sono l'origine di tutto." Quindi deve esserci la collera. Come puoi dire che "Dio non deve essere arrabbiato. Dio non dovrebbe essere così. Dio non dovrebbe ... "? No, non è affatto così. Questa è la nostra inesperienza.