"Proprio come anche qui è detto che "Sono un debitore, e se non pago sarò arrestato o sarò punito dal tribunale, dalla legge." E là è detto che sa tat-phalaṁ bhuṅkte, che come ingannate, come soffrite in questa vita, similmente, tathā tāvat amutra vai, similmente uno deve soffrire nella prossima vita. Perché la vita è eterna, e noi cambiamo il nostro corpo, tathā dehāntara-prāptiḥ (BG 2.13). Queste cose non vengono discusse tra le cosiddette persone educate, che la vita è un continuo; noi cambiamo corpo ad ogni istante; perciò dobbiamo cambiare questo corpo e dobbiamo accettare un altro corpo e un altro ancora, accettare un altro corpo. Supponiamo che sia seduto in questa stanza, se cambio questa stanza e vado in un'altra stanza, questo non significa che mi sia liberato da tutti i miei doveri."
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