"Non adottate il mantra Hare Kṛṣṇa come procedura per controbilanciare (le offese). No. . . Dobbiamo arrivare al canto puro. Naturalmente, all'inizio, senza sapere, possiamo commettere offese. Ma cantando, cantando, mentre ci purifichiamo, dobbiamo avere l'obiettivo di non commettere più offese. Nāma-aparādha. Nāma-aparādha. All'inizio non dovremmo smettere di cantare, anche se ci sono offese, perché cantando, cantando, saremo purificati. Così, se si è in grado di cantare il mantra Hare Kṛṣṇa senza alcuna offesa, si diventa immediatamente liberati. Questo è il risultato. Si diventa un mukta-puruṣa, una persona liberata, che canta il mantra Hare Kṛṣṇa senza alcuna offesa. E quando si giungerà allo stadio di canto puro, allora si risveglierà il proprio dormiente amore originale per Kṛṣṇa. Questo è il risultato. In questo modo."
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