"Noi siamo prakṛti. Prakṛti significa sotto il controllo del puruṣa. È naturale. Non possiamo concepire uguali diritti per puruṣa e per prakṛti. Questa non è la concezione vedica. Nella concezione vedica il puruṣa è il superiore, il Supremo, mentre la prakṛti è subordinata. Il puruṣa è predominante, e la prakṛti è dominata. Quindi noi esseri viventi siamo prakṛti. Se cerchiamo impropriamente di diventare puruṣa, questo è māyā. Dovremmo rimanere prakṛti, sottomessi, governati. Questo è il Movimento per la Coscienza di Kṛṣṇa. Generalmente le persone sono ingannate e credono di essere il purusa: "Io sono il beneficiario". Quel falso ego, che fa credere che "sono io che gioisco", è falso ego. Il vero ego è capire che "io sono un servitore di Kṛṣṇa." Quindi non c'è necessità di rinunciare all'ego, ... ma questo deve essere reale."
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