IT/Prabhupada 0482 - La Mente è il Veicolo Per Essere Attratti
Lecture -- Seattle, October 18, 1968
La mente è il veicolo per rimanere attratti. Se sei attratti da qualcuno, un ragazzo, una ragazza, una persona... Generalmente, ci si attacca ad una persona. L'attaccamento impersonale è una cosa falsa. Se volete attaccarvi, quell'attaccamento deve essere personale. Non è così? L'attrazione impersonale... Non si può amare il cielo, ma si può amare il Sole, si può amare la Luna, si possono amare le stelle, perché sono persone localizzate. E se si vuole amare il cielo, è molto difficile per voi. Dovete tornare di nuovo su questo sole. Quindi il metodo yoga culmna nella perfezione, nell'amore... Quindi dovete amare qualcuno, una persona. Questo è Krishna. Proprio come qui in questa immagine. Rādhārāṇī ama Krishna, offre i suoi fiori a Krishna, e Krishna sta suonando con il Suo flauto. Così si può pensare bene all'immagine, sempre. Allora sarete sempre nello yoga, in samādhi. Perché impersonale? Perché qualcosa di vuoto? Il vuoto non ci può essere. Se pensate a qualcosa di vuoto, ci sarà qualcosa di leggero, qualcosa di colorato; troveremo così tante cose. Ma anche questa è una forma. Come si può evitare la forma? Questo non è possibile. Quindi perché non concentrate la vostra mente sulla forma reale, -īśvaraḥ paramaḥ kṛṣṇaḥ sac-cid-ānanda-vigrahaḥ (Bs. 5.1)- il Signore Supremo, il controllore, il controllore Supremo che ha un corpo? Come? vigrahaḥ vigrahaḥ significa corpo. E che tipo di corpo? Sac-cid-ānanda, un corpo eterno, pieno di gioia, pieno di conoscenza. Quel corpo. Non un corpo come questo. Questo corpo è pieno di ignoranza, pieno di miserie, e non è eterno. Proprio l'opposto. Il Suo corpo è eterno, il mio corpo non è eterno. Il Suo corpo è pieno di felicità, il mio corpo è pieno di miserie, qualcosa mi preoccupa sempre -mal di testa, mal di denti, questo dolore, quel dolore. Qualcuno mi reca fastidi personali. Così tanti... Adhyātmika, adhibhautika, caldo torido, freddo intenso, tante cose. Questo corpo deve sempre sottostare alle triplici miserie del corpo materiale.