"L'idea è che il canto del santo nome è così potente che può immediatamente liberare chi lo fa vibrare. Ma poiché egli è soggetto a cadere di nuovo, ci sono dei principi regolatori. O, in altre parole, se uno è liberato semplicemente cantando una volta, senza offese, il santo nome, cosa dire di altri che seguono i principi regolatori. Questa è l'idea. Non è che... Proprio come i sahajiyā. Loro pensano che "Se il canto è così potente, canterò qualche volta." Ma non sanno che dopo aver cantato, cadono di nuovo volontariamente. Questa è una volontaria, intendo dire, premeditata disobbedienza. Premeditata disobbedienza. Perché so che "Ho cantato il santo nome. Ora tutte le reazioni peccaminose della mia vita sono svanite. Allora perché dovrei commettere di nuovo attività peccaminose?" Quella è la conclusione naturale."
|